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Orvieto DOC

Una storia antica, che risale ai tempi degli Etruschi, che scavarono delle grotte nei terreni tufacei, dando vita a delle vere e proprie cantine di vinificazione ante litteram, distribuite su 3 livelli: nel I livello l’uva veniva pigiata e trasformata in mosto e colava, attraverso delle tubature di coccio, nel II livello, dove avveniva la fermentazione e la successiva svinatura; il vino era così pronto per la maturazione e la conservazione nel III livello. Il risultato era una bevanda aromatica, profumatissima, dal sapore leggermente dolce e di colore giallo dorato, a testimonianza della vocazione del territorio per i vini bianchi. Successivamente, divenne il vino dell’Impero Romano e poi dei Papi, che a lungo hanno risieduto nella città. È nel 1931 che viene delimitata (su incarico del Ministero, dal Prof. Garavini, il quale notava l’eccellenza della Denominazione e la presenza di Muffa Nobile) la zona di produzione del vino tipico di Orvieto, mentre nel 1971 è stata riconosciuta la DOC Orvieto che ne certifica la qualità e l’appartenenza al territorio, attraverso un rigido disciplinare e che, oggi, lo ha reso famoso in tutto il mondo. Dalla vendemmia 1997 è possibile produrre un Orvieto con la qualifica di “Superiore”. Quest’ultimo può essere messo in commercio solo dopo il 1 marzo dell’anno successivo alla vendemmia, si ottiene grazie a una drastica diminuzione della produzione per ettaro (da 110 a 80 ql/ha) e deve avere un contenuto alcolico minimo di 12%. I vini a Denominazione di Origine Controllata “Orvieto Doc” devono essere ottenuti da uve Procanico e Grechetto (minimo 60%), e altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione (max. 40%). L’area di produzione dell’Orvieto bianco D.O.C. comprende i Comuni di Orvieto, Allerona, Alviano, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Guardea, Montecchio, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Porano e una parte del viterbese nel Lazio, con i Comuni di Comuni di Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Civitella d’Agliano, Graffignano e Lubriano. La qualifica della sottozona “Orvieto Classico”, comprende la zona più storica, ristretta della Valle del Paglia, a ridosso della città di Orvieto.

Questo vino viene vinificato in macerazione a freddo con le bucce per 12 ore, in modo da conferire struttura; dopo una pigiatura molto soffice, il mosto che ne deriva viene lasciato decantare naturalmente. La fermentazione avviene in acciaio così come il successivo affinamento sulle fecce fini.
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